Passione

Aforismi

Nicolas Gomez Davila

Al volgo non interessa essere libero, ma credersi tale.
Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte.
Basta la grazia imprevista di un sorriso intelligente a far volare via gli strati di tedio depositati dai giorni.
Bene educato è l'uomo che, usufruendo dei propri diritti, se ne scusa.
Borghesia è qualunque insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono.
Che il termine "abitudinario" sia oggi un insulto la dice lunga sulla nostra ignoranza nell'arte di vivere.
Chi cerchi di educare e non di sfruttare, si tratti di un popolo o di un bambino, non gli parla facendo la vocina infantile.
Chi denuncia i limiti intellettuali dei politici dimentica che tali limiti sono la causa dei loro successi.
Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?
Chi sopprime le segrete connivenze tra i propri amori e i propri odi diventa un fanatico che incede tra schemi.
Chiamare ingiustizia la giustizia è la più diffusa delle consolazioni.
Chiamiamo egoista chi non si sacrifica al nostro egoismo.
Chiunque giustifichi la propria abiezione dichiarandosi «vittima delle circostanze» è un teorico del socialismo. Il socialismo è la filosofia della colpa altrui.
Civiltà è ciò che è miracolosamente scampato allo zelo dei governanti.
Coltivare la lucidità è il fine della cultura.
Colto è l'uomo che non converte la cultura in professione.
Compito dell'immaginazione è la redenzione della realtà.
Da quando la religione si secolarizza, come unico testimone di Dio rimane Satana.
Da sempre, in politica, patrocinare la causa del povero è stato il mezzo più sicuro per arricchirsi.
Dato che è impossibile far tacere l'imbecille, la civiltà consiste nell'obbligarlo a recitare un catechismo. Uno qualsiasi.
Delle persone che amiamo ci basta l'esistenza.
Dicesi borghesia ogni insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono.
Dio è la condizione trascendentale del nostro schifo.
Dio è la condizione trascendentale dell'assurdità dell'universo.
Dopo aver screditato la virtù, questo secolo è riuscito a screditare anche i vizi.
Dopo ogni rivoluzione il rivoluzionario ci avvisa che la vera rivoluzione sarà la rivoluzione di domani. Un miserabile spiega il rivoluzionario ha tradito la rivoluzione di ieri.
Dubitare del progresso è l'unico progresso.
Duecento anni fa era lecito confidare nel futuro senza essere completamente stupidi. Ma oggi chi può dar credito alle attuali profezie, dato che siamo noi lo splendido avvenire di ieri?
Educare l'uomo è impedirgli la libera espressione della sua personalità.
Educare non consiste nel contribuire al libero sviluppo dell'individuo, ma nel fare appello a ciò che tutti hanno di buono contro ciò che tutti hanno di perverso.
Erotismo, sensualità, amore, quando non convergono in una stessa persona non sono altro, isolatamente, che una malattia, un vizio, una stupidità.
Essere cristiani è trovarsi di fronte a colui cui non possiamo nasconderci, di fronte a cui non possiamo mascherarci. È assumersi il peso di dire la verità anche quando offende.
Grande scrittore è quello che intinge in inchiostro infernale la penna che strappa dall'ala di un arcangelo.
I Vangeli e il Manifesto del partito comunista sbiadiscono; il futuro del mondo appartiene alla Coca-Cola e alla pornografia.
I giudizi ingiusti dell'uomo intelligente sono in genere verità avvolte nel malumore.
I libri non sono strumenti di perfezione, ma barricate contro il tedio.
I libri seri non istruiscono, interrogano.
I professionisti della venerazione dell'uomo si sentono autorizzati a disprezzare il prossimo. La difesa della dignità umana consente loro di essere sgarbati con il vicino.
I ragionamenti convincono solo chi ha bisogno di una scusa per arrendersi.
I veri problemi non hanno soluzione ma storia.
Idee confuse e acque torbide sembrano profonde.
Il cattolico autentico non sta al di qua ma al di là della bestemmia.
Il cristiano moderno sente l'obbligo professionale di mostrarsi affabile e allegro, di sfoggiare un benevolo sorriso a trentadue denti, di ostentare cordialità ossequiosa per convincere il miscredente che il cristianesimo non è religione «ombrosa», dottrina «pessimista», morale «ascetica». Il cristiano progressista ci stringe forte la mano con ampio sorriso elettorale.
Il criterio nascosto di ogni opzione filosofica è l'implicazione o non implicazione di una trascendenza.
Il filosofo si propone di scompaginare i sistemi che impediscono la sua visione, anche a costo di costruire un nuovo sistema.
Il luogo comune tradizionale scandalizza l'uomo moderno. Il libro più sovversivo nel nostro tempo sarebbe una raccolta di vecchi proverbi.
Il malumore è il padre della critica letteraria; l'ammirazione è solo la sua madrina.
Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro.
Il miscredente immagina che la religione voglia dare soluzioni, mentre il credente sa che promette solo di moltiplicare enigmi.
Il nulla è l'ombra di Dio.
Il paganesimo è l'altro Antico Testamento della Chiesa.
Il più grande errore moderno non è l'annuncio della morte di Dio, ma l'essersi persuasi della morte del diavolo.
Il popolo non si ribella mai al dispotismo ma alla cattiva alimentazione.
Il popolo sopporta di essere derubato, purché non si smetta di adularlo.
Il prestigio della cultura induce gli stupidi a mangiare senza avere fame.
Il problema autentico non chiede di essere risolto, chiede che si tenti di viverlo.
Il rifiuto ci turba, l'approvazione ci confonde.
Il sorriso dell'essere che amiamo è l'unico rimedio efficace contro il tedio.
Il suffragio universale non aspira al trionfo degli interessi della maggioranza; aspira a farglielo credere.
Il tempo è temibile non tanto perché uccide, quanto perché smaschera.
Il vantaggio dell'aforisma sul sistema è la facilità con cui si dimostra la sua insufficienza. Tra poche parole è difficile nascondersi come tra pochi alberi.
Il vero cattolico dissimula la propria fede. Non perché se ne vergogni, ma perché non sia la fede a vergognarsi di lui.
In questo secolo bisogna augurarsi non che vinca un partito qualunque esso sia, ma che non vinca il partito contrario.
In questo secolo di minacce di ogni genere non vi è nulla di più frivolo che di occuparsi di cose serie.
Intelligente è chi trova difficile ciò che agli altri sembra facile.
Invecchiare è una catastrofe del corpo che la nostra codardia trasforma in catastrofe dell'anima.
Istruire non è indicare soluzioni, ma rivelare problemi.
L'amore per il popolo è vocazione aristocratica. Il democratico lo ama soltanto in periodo elettorale.
L'amore per la povertà è da cristiani, ma l'adulazione del povero è mera tecnica di reclutamento elettorale.
L'anima deve aprirsi all'invasione di ciò che le è estraneo, rinunciare a difendersi, favorire il nemico, affinché il nostro essere autentico sorga e si mostri, non come una fragile costruzione protetta dalla nostra timidezza, ma come la nostra rocca, il nostro granito incorruttibile.
L'azione è il rifugio delle intelligenze spaventate.
L'idea intelligente produce piacere sensuale.
L'incertezza è il clima dell'anima.
L'ipocrisia non è lo strumento dell'ipocrita, ma la sua prigione.
L'istruzione sembra importante finché non incappiamo in stupidi istruiti.
L'umanità crede di rimediare ai propri errori ripetendoli.
L'uomo a volte dispera con dignità, ma è raro che speri con intelligenza.
L'uomo intelligente ha il diritto di sbagliarsi. Soltanto lo stupido ha l'obbligo di avere ragione.
L'uomo intelligente non vive mai in ambienti mediocri. Un ambiente mediocre è quello in cui non ci sono uomini intelligenti.
L'uomo intelligente è quello che mantiene la sua intelligenza a una temperatura indipendente dalla temperatura dell'ambiente in cui vive.
L'uomo moderno non ama, si rifugia nell'amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma.
L'uomo moderno non si sente mai così individuo come quando fa le stesse cose che fanno tutti.
L'uomo moderno è un prigioniero che si crede libero perché evita di toccare i muri della cella.
L'uomo non riesce a risolvere nessun problema. Nel migliore dei casi, inaspettatamente si trova davanti problemi risolti.
L'uomo non è padrone della propria intelligenza: ne riceve semplicemente le visite.
L'uomo preferisce discolparsi con la colpa altrui piuttosto che con la propria innocenza.
L'uomo è un animale che immagina di essere uomo.
La banalizzazione è il prezzo della comunicazione.
La bruttezza di un oggetto è la condizione preliminare del suo moltiplicarsi su scala industriale.
La buona volontà è la panacea degli stupidi.
La carità dell'uomo moderno non consiste nell'amare il prossimo come sé stesso, ma nell'amare sé stesso nel prossimo.
La chiesa impotente di oggi dimentica che solo chi è potente può dire sciocchezze senza screditarsi.
La fede incapace di ridere di sé stessa deve dubitare della propria autenticità.
La forma sublime del disprezzo è il perdono.
La libertà non è la meta della storia, ma la materia con cui essa lavora.
La lucidità della coscienza è privilegio di coloro che sono privi della stoltezza necessaria alle convinzioni dominanti.
La mediocrità che ci spaventa è forse l'ombra che proietta sul mondo la nostra stessa mediocrità.
La metafisica è stata seppellita talmente tante volte che vien fatto di giudicarla immortale.
La metafora svela la segreta identità di apparenze diverse, ma raggiunge il suo scopo solo quando riferisce tali identità immanenti alla trascendenza che le fonda.
La modernità risolve i suoi problemi con soluzioni ancora peggiori dei problemi.
La personalità di questi tempi è la somma di ciò che fa colpo sugli stupidi.
La più grande preoccupazione della teologia moderna è il ruolo del cristiano nel mondo. Preoccupazione singolare, visto che il cristianesimo insegna che il cristiano non ha alcun ruolo nel mondo.
La prolissità non è un eccesso di parole, ma una carenza di idee.
La psicologia moderna ha rinunciato all'introspezione non per ottenere risultati più esatti ma per averne di meno inquietanti.
La religione non è nata dall'esigenza di assicurare solidarietà sociale, come le cattedrali non sono state edificate per incentivare il turismo.
La saggezza consiste semplicemente nel non insegnare a Dio come si debbano fare le cose.
La sensualità è la possibilità permanente di riscattare il mondo dalla prigionia della sua insignificanza.
La sensualità è la presenza del valore nel sensibile.
La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza.
La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo.
La solitudine è insopportabile se il solitario non aderisce a evidenze trascendenti. Quando la verità muore, l'uomo anestetizza la propria angoscia col fetore della massa.
La statistica è lo strumento di chi rinuncia a capire per poter manipolare.
La tirannia più esecrabile è quella che adduce principi degni di rispetto.
La volgarità consiste nel pretendere di essere ciò che non siamo.
La volgarità nasce quando si perde l'autenticità. L'autenticità si perde quando la cerchiamo.
Le categorie sociologiche autorizzano a circolare nella società senza curarsi dell'individualità insostituibile di ciascun uomo. La sociologia è l'ideologia della nostra indifferenza verso il prossimo.
Le frasi sono pietruzze che lo scrittore getta nell'animo del lettore. Il diametro delle onde concentriche che esse formano dipende dalle dimensioni dello stagno.
Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri.
Le pose rivoluzionarie della gioventù moderna sono prova inequivocabile di attitudine alla carriera amministrativa. Le rivoluzioni sono perfette incubatrici di burocrati.
Le prove dell'esistenza di Dio abbondano per chi non ne ha bisogno.
Le religioni languono quando cessano le rogazioni.
Le verità non stanno entro la circonferenza di un cerchio il cui centro è l'uomo. Le verità si stagliano in luoghi impervi: l'uomo si aggira seguendo i meandri di un sentiero sinuoso che le rivela, le occulta, e alla fine le mostra o le nasconde.
Lo psicologo abita i sobborghi dell'anima, come il sociologo la periferia della società.
Lo scetticismo è l'umiltà dell'intelligenza.
Lo specialista asseconda la propensione delle scienze a trasformarsi in ideologie. Al fine di occupare posizioni di comando, lo specialista attribuisce alla propria specialità una superiorità fittizia che il profano, intimidito dall'esoterismo di ogni specializzazione, non osa contestare.
Lo stupido istruito ha un campo più vasto per praticare la sua stupidità.
Man mano che cresce lo Stato decresce l'individuo.
Mille verità, uno solo l'errore.
Nei paesi borghesi come in terra comunista l'"evasione dalla realtà" è deplorata in quanto vizio solitario, perversione debilitante e abietta. La società moderna scredita l'evaso per evitare che qualcuno ascolti il resoconto dei suoi viaggi. L'arte o la storia, l'immaginazione dell'uomo o il suo nobile e tragico destino non sono criteri che la mediocrità moderna tolleri. Tale "evasione" è la fugace visione di splendori perduti e la probabilità di un verdetto implacabile sulla società attuale.
Nelle dispute l'inferiore ha sempre ragione perché il superiore si è abbassato a disputare.
Non appena le norme che ci rendono civili si allentano, il popolo servile, che grugnisce in ciascuno di noi, scatena i suoi torvi appetiti.
Non ci sono politici intelligenti, ma politici vincenti.
Non dubitare dei nostri propositi è il modo migliore per sopprimere le sottigliezze dell'intelligenza e le sfumature della sensibilità, ossia gli aspetti più interessanti della vita.
Non riuscendo a realizzare le sue aspirazioni, il «progresso» chiama aspirazione ciò che realizza.
Non è che la mentalità moderna neghi l'esistenza di Dio, è che non riesce a dar senso alla parola.
Non è la sensualità che allontana da Dio ma l'astrazione.
Normalmente il progresso scientifico deriva dalla cura con cui si studia la banale eccezione a una regola. Nella cosiddetta filosofia della storia, il filosofo considera le eccezioni alle sue «leggi» come meri sgarbi della provvidenza.
Ogni bisogno autentico prima che una risposta chiede di essere vissuto.
Ogni nuova generazione accusa le generazioni precedenti di non aver redento l'uomo. Ma l'abiezione con cui la nuova generazione si adatta al mondo, dopo il fallimento di turno, è proporzionale alla veemenza delle sue accuse.
Ogni pace si compra con delle viltà.
Ogni religione altrui oscilla tra il ridicolo e il diabolico.
Ogni soluzione è falsa.
Ogni vita è un esperimento fallito.
Pensare come i nostri contemporanei è la ricetta della prosperità e della stupidità.
Per essere protagonisti nel teatro della vita è sufficiente essere attori perfetti, indipendentemente dal ruolo interpretato. Nella vita non ci sono ruoli secondari, ma solo attori secondari.
Per evitare un virile confronto con il nulla, l'uomo innalza altari al progresso.
Per interpretare certi uomini, basta la sociologia. La psicologia avanza.
Per meschina e povera che sia, ogni vita possiede istanti degni di eternità.
Per trattare un argomento che conosciamo male ci serve un libro, mentre ci bastano poche frasi per quello che ci è familiare. L'ignoranza ci rende prolissi.
Più che opinioni stupide ci sono stupidi che hanno opinioni.
Più che una ricchezza maledetta c'è una povertà maledetta: quella di chi soffre non perché è povero ma perché non è ricco; quella di chi sopporta di buon grado ogni sventura purché condivisa; quella di chi non desidera eliminarla, ma preferisce piuttosto eliminare i beni che invidia.
Predicano le verità in cui credono o le verità in cui credono di dover credere?
Quanto più gravi sono i problemi, tanto maggiore è il numero di inetti che la democrazia chiama a risolverli.
Quanto più l'uomo crede di essere libero, tanto più facile è indottrinarlo.
Questo secolo di pedagogia proletaria predica la dignità del lavoro, come uno schiavo che calunnia l'ozio intelligente e voluttuoso.
Scienza è quel che interessa tutti in generale e nessuno in particolare. Letteratura è quel che interessa solo in particolare.
Scrivere breve, per concludere prima di annoiare.
Se nega ogni trascendenza la storia si suicida. Se la realtà è solo temporale, il suo luogo è il presente. Il passato è privo di importanza. Perché la storia ci riguardi, qualcosa in essa deve trascenderla: nella storia deve esserci qualcosa di più che la storia.
Si comincia scegliendo perché si ammira e si finisce ammirando perché si è scelto.
Si deve leggere solo per scoprire ciò che va eternamente riletto.
Si può trascendere il soggettivismo solo assumendolo in modo totale. Quando il soggetto ripiega su se stesso e s'immerge nel folto di sé, un rumore d'acqua viva lo accoglie nella penombra. E là dove si aspettava di trovare la solitudine estrema, gli si rivela un'oggettività ribelle, un'alterità irriducibile, una trascendenza vittoriosa.
Solo una cosa non è vana: la perfezione sensuale dell'istante.
Tutto ci sembra caotico tranne il nostro disordine.
Uomo colto è colui per il quale nulla è privo di interesse e quasi tutto di importanza.
Vivere con lucidità una vita semplice, silenziosa, discreta, tra libri intelligenti, amando poche persone.
Vivere è l'unico valore della modernità. Perfino l'eroe moderno muore esclusivamente in nome della vita.
È difficile simpatizzare con il clero moderno da quando è diventato anticlericale.